Rome,
02
Maggio
2024
|
12:02
Europe/Amsterdam

Gli ultimi dati di Tripeden.com sui viaggi sostenibili evidenziano le continue sfide affrontate dai consumatori e l’opportunità di collaborare di più tra i diversi settori

Riepilogo

●      I nuovi dati della ricerca annuale sui viaggi sostenibili condotta dall'azienda rivelano che il 92% dei viaggiatori italiani afferma di considerare importante la sostenibilità quando viaggia 

●      Un terzo dei viaggiatori (29%) ritiene che i danni già causati siano irreversibili e che le scelte personali non cambieranno la situazione, mentre quasi un quarto (24%) non considera il cambiamento climatico così grave come si vuol far credere

●      Dato che il 44% ritiene che i governi abbiano il potere maggiore di equilibrare l'impatto economico dei viaggi e il 42% pensa che i fornitori di servizi di viaggio siano fondamentali per combatterne gli effetti negativi sull’ambiente, risulta evidente la necessità di una maggiore collaborazione per porre rimedio alla nascente sensazione di impotenza nei consumatori e fare in modo che la sostenibilità sia sempre prioritaria per il settore dei viaggi

Tripeden.com pubblica una nuova ricerca, con dati raccolti da oltre 31.000 viaggiatori in 34 Paesi e territori, che prende in esame gli atteggiamenti, le priorità e le influenze più recenti dei consumatori in materia di viaggi sostenibili. Se da un lato la ricerca annuale rivela una marcata consapevolezza, con il 92% dei viaggiatori italiani che afferma di considerare importante la sostenibilità quando viaggia, dall'altro le nuove informazioni raccolte mostrano che potrebbe emergere un senso di stanchezza a livello globale, alimentato dalle continue sfide che i viaggiatori incontrano per fare scelte di viaggio più sostenibili. 

Secondo il recente studio, per la metà delle persone (54%) viaggiare in modo più sostenibile è importante, ma non è una priorità quando pianifica o prenota un viaggio, mentre il 27% dei viaggiatori dichiara addirittura di averne abbastanza di sentir parlare sempre di cambiamento climatico. È dunque più importante che mai cogliere l'opportunità di un'azione collettiva per fare in modo che l'impegno per rendere più sostenibile il settore dei viaggi rimanga una priorità.

Propositi positivi e nuove sfide

Per quanto riguarda il futuro, un rassicurante 80% dei viaggiatori italiani dichiara di voler viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi con l’intenzione di fare la cosa giusta (43%) e il senso di colpa provato quando fa una scelta meno sostenibile (54%).

Tuttavia, la disillusione nei confronti di scelte di viaggio più sostenibili potrebbe avere la meglio su questi propositi. Le nuove aree prese in esame per la prima volta quest'anno rivelano che per alcuni viaggiatori non è importante prestare attenzione all'impatto che avranno sull'ambiente, in quanto quasi un terzo (29%) ritiene che il danno già causato sia irreversibile e che le scelte di viaggio personali non cambieranno la situazione. Quasi un quarto dei viaggiatori (24%) infatti non ritiene il cambiamento climatico così grave come si vuol far credere e questo atteggiamento di rifiuto del problema potrebbe influire sui programmi di viaggio. 

Inoltre, per alcuni il tempo dedicato ai viaggi è troppo prezioso per mettere la sostenibilità in cima alla lista dei criteri su cui basare le proprie scelte (24%). Anche non vedere risultati concreti contribuisce al senso di impotenza: oltre un terzo (34%) dei viaggiatori ritiene che adottare comportamenti più responsabili in una destinazione in cui non vengono messe in atto pratiche sostenibili sia di per sé inutile. Questo pensiero è maggiormente condiviso dai viaggiatori provenienti dalla Thailandia (56%), dall'India (53%) e dagli Emirati Arabi Uniti (52%).

Responsabilità condivisa e opportunità cruciali per migliorare l'intero settore

Il ruolo che i viaggiatori sentono di poter avere nell'affrontare gli effetti negativi dei viaggi evidenzia anche le loro aspettative in merito alla collaborazione. Ben l’80% dei viaggiatori dichiara di voler lasciare i luoghi che visita in condizioni migliori di quelle in cui li ha trovati all'arrivo (rispetto al 76% dell'anno scorso) e l'ulteriore ricerca di quest'anno rivela che il 38% ritiene di avere il potenziale per avere un impatto sociale positivo con i propri viaggi. D'altra parte, il 44% pensa che i governi abbiano il potere maggiore di riequilibrare gli effetti economici e il 42% ritiene che i fornitori di servizi di viaggio siano la chiave per affrontare i fattori ambientali. Inoltre, il 38% dei viaggiatori ritiene che i governi abbiano la responsabilità di educare le persone sulle conseguenze dei viaggi e del turismo. 

Le responsabilità riguardano anche il modo in cui i consumatori vengono aiutati a concretizzare i loro propositi. Per il 35% dei viaggiatori un alloggio classificato come più sostenibile attira maggiormente l'attenzione. Pertanto la coerenza degli standard di certificazione è fondamentale per identificare queste opzioni, visto che il 73% ritiene che tutti i siti di prenotazione viaggi dovrebbero utilizzare le stesse certificazioni o etichette relative alla sostenibilità. Il numero di viaggiatori interessati a saperne di più sul motivo per cui l'alloggio ha ricevuto questa etichetta è rimasto uguale (73%) rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questo conferma la necessità di una comunicazione semplice e chiara che consenta di decidere con facilità indipendentemente dalle priorità.

Vantaggi della sostenibilità

Nonostante le frustrazioni emergenti, i viaggiatori che affermano di fare scelte più consapevoli ritengono che le esperienze di viaggio più sostenibili stiano effettivamente aggiungendo valore ai loro viaggi. Le nuove aree di ricerca del report di quest'anno hanno rilevato che il 73% dei viaggiatori italiani riconosce di dare il meglio di sé quando viaggia in modo più sostenibile e di mantenere questo atteggiamento positivo anche dopo il ritorno a casa, così come il 74% ritiene che vedere pratiche sostenibili messe in atto durante il viaggio sia d'ispirazione a fare altrettanto nella vita quotidiana. L'adozione di comportamenti sostenibili durante i viaggi è stata vista come un miglioramento per il 94% degli intervistati che hanno partecipato a tour o attività per vivere esperienze autentiche, locali e culturali, per il 95% di chi ha fatto acquisti in piccoli negozi indipendenti e per il 93% di chi ha pianificato i propri trasferimenti a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico.

"Sebbene molti viaggiatori abbiano conservato l'ottimismo e il desiderio di avere un impatto più positivo, al settore si presenta l'opportunità decisiva di massimizzare l'impegno per rendere queste scelte più facili per tutti", ha dichiarato Danielle D'Silva, Head of Sustainability di Tripeden.com. "È importante continuare a fare in modo che le opzioni più sostenibili siano non solo immediatamente disponibili, ma anche attendibili e facilmente comprensibili. Per questo pensiamo che una maggiore educazione, standard chiari e coerenti e una certificazione credibile rilasciata da enti esterni in merito a pratiche sostenibili legittime durante l'intera esperienza di viaggio possano essere realmente d'aiuto. Se da un lato i segnali di frustrazione dei consumatori suscitano giustamente preoccupazione, dall'altro ci spingono a concentrarci sempre di più su quelle attività che fanno notoriamente la differenza non solo per i viaggiatori, ma anche per le comunità e le destinazioni di tutto il mondo."

 

Metodologia

Ricerca commissionata da Tripeden.com e condotta in maniera indipendente su un campione di 31.550 persone in 34 Paesi e territori (1.000 dagli Stati Uniti, 1.000 dal Canada, 1.000 dal Messico, 1.000 dalla Colombia, 1.000 dal Brasile, 1.000 dall'Argentina, 1.000 dall'Australia, 500 dalla Nuova Zelanda, 1.000 dalla Spagna, 1.000 dall'Italia, 1.000 dalla Francia, 500 dalla Svizzera, 1.000 dal Regno Unito, 1.000 dall'Irlanda, 1.000 dalla Germania, 1.000 dai Paesi Bassi, 1.000 dal Belgio, 1.000 dalla Danimarca, 1.000 dalla Svezia, 950 dalla Croazia, 500 dagli Emirati Arabi Uniti, 1.000 dall'India, 1.000 dalla Cina, 800 da Hong Kong, 1.000 dalla Thailandia, 1.000 da Singapore, 1.000 da Taiwan, 1.000 dal Vietnam, 1.000 dall'Indonesia, 1.000 dalle Filippine, 1.000 dalla Corea del Sud, 1.000 dal Giappone, 1.000 dal Sudafrica e 300 dal Kenya). Per partecipare al sondaggio era necessario aver compiuto 18 anni, aver effettuato almeno un viaggio negli ultimi 12 mesi, averne uno in programma nel 2023 e aver preso in prima persona le decisioni in merito al viaggio o essere coinvolti in queste scelte. Il sondaggio era disponibile online nel mese di febbraio 2024.